Dal 10 marzo il chirurgo vascolare dell’Humanitas Research Hospital di Milano, Paolo Spada, analizza e crea dei grafici originali sulla diffusione del coronavirus a partire dai dati della Protezione Civile forniti ogni giorno alle 18. «I report che pubblico qui – spiega il dottor Spada in un disclaimer su Facebook dove pubblica i dati che poi sono ripubblicati da Il Segnalatore – sono basati su informazioni ufficiali.In gran parte il mio lavoro è stato automatizzare un sistema di grafici che mostrino gli stessi dati nel tempo, e divisi per zone, pochi minuti dopo la diffusione dei dati grezzi. È un lavoro utile, a me per primo, per comprendere l’andamento dell’epidemia». I suoi post giornalieri sono diventati sempre più popolari nelle condivisioni e nei commenti. Il dottore «a titolo totalmente personale» ha messo a frutto una ampia competenza informatica e negli algoritmi per provare a fare delle previsioni. «Gli algoritmi sono stati inizialmente disegnati in base ai dati dell’esperienza dell’epidemia in Cina, unico benchmark disponibile, rispetto ai quali i nostri numeri, quasi sovrapponibili nelle prime settimane, vanno discostandosi sensibilmente col passare dei giorni. Le proiezioni quindi cambiano, via via che si acquisiscono dati».
Ovviamente anche il chirurgo di Milano ammette che i dati ufficiali sono spesso incompleti e discontinui (ne avevamo parlato qui), ma continua Paolo Spada «questi report restituiscono una lettura del carico sanitario, dello sforzo richiesto agli ospedali, alle terapie intensive, e del numero dei decessi».
Analizzando i dati del 5 aprile il dottore dei grafici vede segnali confortanti per la stabilizzazione dei nuovi contagiati in Lombardia, 1337, ma in seguito ad un numero tamponi più alto (da 6800 a 8100). «Calano ancora un po’ i pazienti ricoverati in Terapia Intensiva e soprattutto si riducono in modo consistente i decessi: 249 (erano cento in più fino a ieri). Questo dato, che va di pari passo a quello del resto del Paese, ci dà una prima bella rassicurazione, che aspettavamo da tempo». Ma ricorda che secondo le sue previsioni il picco – ovvero il momento in cui per ogni paziente che entra nel carico sanitario, uno ne esce – non è ancora arrivato. I tempi -conclude – sono ancora lunghi.
Uno dei meriti dei grafici del dott. Spada è la specifica delle regioni e anche delle province. In particolare uno dei dati più interessanti sono il numero dei contagiati per mille abitanti. Ad esempio la Lombardia ha ad oggi 5,02 contagiati ogni mille abitanti, la provincia di Bergamo 8,71 , la provincia di Cremona 11,72. MIlano che è lo scenario che desta più preoccupazione con 11230 positivi ha 3,46 malati per ogni 1000 abitanti.
Tra le regioni ad avere più contagiati in percentuale della popolazione è invece la Val d’Aosta 6,22 ogni 1000 abitanti (in assoluto 782 positivi al coronavirus), la regione con minor percentuale è la Sicilia con lo 0,4 malati ogni 1000 abitanti.