L’hai mai visto bene un porno?*
Ovvio sì, certo che l’ho visto. Di un sito porno mi stupisce sempre l’eccessiva e metodica categorizzazione. Voce di menu, clicca, apri, scorri, no, no, no, forse. Ripiego sul classico.
Perversioni disposte metodicamente in ordine alfabetico dalla A di amatoriale alla Z di Zorro. Come se Zorro non potesse fare video amatoriali appendendo con lo scotch il telefono alla punta della spada.
Pornhub, un enorme polo economico il cui modello di business è direttamente ispirato, e concorrente, a quello di Facebook e di Google, il mese scorso, in uno slancio di umanità, ha regalato agli italiani un accesso premium alla propria piattaforma.
Mi chiedo quindi: a che serve un accesso premium? Per i video in alta risoluzione? Avere più’ funzioni di interfaccia? Se cerco trovo più video? O mi fa fare lo zoom a piacere con un doppio click (o un doppio tap se si sta con il cellulare?)
La realtà è che per avere quel tipo di accesso devi farti l’account. Adesso non ti faranno mettere la carta di credito, ma la mail la devi sempre inserire (non dimenticare che esistono gli account email usa e getta). Una volta che hai aperto l’account il tuo profilo di consumatore di pornografia è ancora più accurato, e tu, quindi, sei ancora più pregiato. Se i dati che le multinazionali raccolgono su di noi si potessero pesare, beh, su Pornhub non sarebbe poca cosa.
Sono davvero poche le pagine web che non contengono sistemi di tracciamento (da cui e’ sempre importante proteggersi con piccoli accorgimenti). Questi sistemi prendono nota dell’indirizzo di connessione alla rete, del tipo di computer, della risoluzione dello schermo, del browser, degli orari di connessione, etc.. Una grande quantità di dati che permette di individuare e conoscere con estrema precisione una persona grazie alle sue abitudini.
In genere chi fa pubblicità su Pornhub può essere un sito di dating online, un casino/poker online, un’azienda che si occupa di sexual wellness (lubrificanti, vibratori, contraccettivi), aziende che propongono opportunità di business (franchise, startup, programmi di affiliazione), siti di self-improvement (dai libri per la perdita di peso, agli audiolibri di coaching), per non parlare di siti di videochat e streaming porno on demand. Ne parla Vice dettagliatamente qui.
I video sono di durata integrale (ok, vediamoci 45 minuti di porno dove, come nel Titanic, si già dove si va a finire) e video in 4k, cosicché anche i difetti delle porno star possano uscire fuori dalla palude della normale risoluzione.
Per non parlare di quelli dotati (nel senso tecnologico) di apparati VR (realtà virtuale). Allora direi che può avere un senso avere l’account premium. Se hai deciso che la prossima domenica di lockdown sara’ tutta gemiti e 4k.
Se te lo fai Pornhub guadagna di più, usando le strade indirette che le nuove tecnologie pubblicitarie hanno scavato nella mondo della comunicazione. Come con le tessere punti di un supermercato. Solo che con la tessera punti dopo una quantità di tempo sufficiente la padella te la danno.
L’idea di fidelizzare un consumatore non è però nuova. E lo vediamo succedere anche grazie all’iniziativa del Ministero dell’Innovazione messa in atto per fare fronte all’urgenza di mettere in piedi sistemi informativi per dare supporto alle attività online mentre tutto il paese si chiude o prova a chiudersi, laddove possibile, in lockdown lavorando in smartworking. Sul sito governativo Solidarietà digitale si trovano iniziative di aziende o associazioni che secondo quanto si legge «hanno il comune obiettivo di migliorare la vita delle persone che in questo momento si vedono costrette a cambiare le loro abitudini».
Molte di queste iniziative vanno effettivamente incontro all’esigenza di dare supporto temporaneo al momento di crisi: formazione, ambito medico, supporto e infrastrutture anche per l’e-commerce. Ma è così per tutte?
In alcuni casi il rischio è quello di far diventare il sito una piattaforma pubblicitaria, orientata più all’idea di fidelizzare il cittadino e di trasformarlo in consumatore. Soprattutto ora che il nostro universo è prevalentemente l’internet.
E quindi: se dovessi “premiumizzare” il mio account normale, vorrei in cambio almeno un pacchetto di fazzoletti di carta di ottima qualità. A me sembra onesto. Sarà questa la prossima frontiera quando arriverà il covid-20? Raccolta punti su carta convenzionata mista supermercato/pornhub?
Anonima Programmatori
*Cit giovane cantante romana che potrebbe spopolare negli instagram di questa estate Margherita Vicario